Viaggi e Abbinamento cibo - birra: Stufato di Renna e Norwegian Wood a Lappeenranta


Lappeenranta: c'erano due possibilità per vivere la Finlandia. La prima era farsi una sauna e poi tuffarsi nelle acque di un lago ghiacciato. La seconda era mangiarsi uno stufato di renna.
Ho scelto la seconda. D'altronde era estate e non c'erano laghi ghiacciati.


Una mia cara amica mi ha detto che mi piace mangiare solo le cose simili a quelle della mia terra d'origine. Ho sempre pensato di essere un tipo abbastanza aperto alle novità, ma in realtà certe cose non riesco proprio e mangiarle. Ci sto pensando da due mesi, comincio a pensare che probabilmente ha ragione lei. Vediamo se penso a qualcosa di diverso che ho mangiato.

Nel 2010 mi è capitato di viaggiare in Finlandia col mio fido compagno dei viaggi scandinavi (al secolo, Il DeMichelis) Sicuramente molti di voi penseranno che noi andavamo in Scandinavia ogni anno per andare a trovare ragazze bionde con fisico scultoreo. Maddaaaiii ma come può venire in mente una cosa del genere?

Ovviamente a tutti sono note le bellezze di posti come Jyväskylä e Lappeenranta. Chi di voi non farebbe migliaia di chilometri di aereo per andare a vedere il museo di un grandissimo architetto come Alvar Aalto?



Oppure per andare a vedere le bellezze lacustri di Lappeenranta? Beh sì forse non sono proprio gli Uffizi e il Lago Maggiore, eppure credo che faccia curriculum nella vita conoscere popolazioni così diverse da noi. Un viaggio fatto in treno, che alla fine della fiera mi è piaciuto molto. Ricordo benissimo quella notte passata a Savonlinna, il castello e la supercoppa europea che l'inter ha perso con l'Atletico Madrid.

Devo ammettere che le città della Finlandia non sono certo impressionanti, per quanto Tampere mi ha colpito per come vecchi palazzi industriali siano organicamente inseriti nel tessuto di una città di lago. Fantastico.

Ad ogni modo, nella mia vita ho mangiato poche volte carne di Renna. Non so se la renna stufata possa essere assimilabile alle pietanze de noartri (per rifarsi al concetto che la mia amica ha espresso sui miei gusti) ma so per certo che  quella mangiata a Lappeenranta era parecchio buona. Questa cittadina al confine con la Russia, adagiata su un lago, ha un piccolo museo con annesso ristorante: il Wolfoff.
Lì, in un'atmosfera intimissima, l'oste ti guida nella cucina locale.





E lo fa in modo intelligente e rispettoso. La renna che ci aveva proposto richiedeva una lunga preparazione per rendere la carne morbida cuocendola a bassa temperatura per non pregiudicarne sapore e proprietà alimentari.
L'abbinamento di un cibo così importante come la selvaggina da pelo, per di più sottoposta ad una riduzione per cottura di così tante ore, richiede un vino di grande struttura e di grande persistenza. 
Ovvio che se mi capitasse oggi, mi sbizzarrirei nella scelta del vino e sicuramente andrei su un vino importante e con qualche annetto sulle spalle, magari uno sforzato, o un nobile di Montepulciano, o un Valpolicella Ripasso, o chissà, sicuramente ci sarebbe di che divertirsi e di che interrogarsi durante il rito del mio sabato del villaggio del vino (il momento in cui scelgo il vino).

Allora non conoscevo molto il vino e tanti problemi non me li facevo (ehh beata gioventù).
Ma soprattutto non si produce vino in Finlandia. La nostra guida culinaria (l'oste per intendersi) allora ci propose di abbinare una birra un po' particolare. Una Norwegian Wood. Il nome rimanda agli anni migliori dei Beatles e la birra non era da meno. Trattasi di una smoked beer. Il gusto affumicato della tostatura del malto si sposava perfettamente con la leggera affumicatura e con la cottura lunga di questa renna "brasata". (Non so la ricetta della Renna di Wolkoff, sarebbe interessante conoscerla e riproporla, ammesso di trovare carne di renna anche da noi) . Siccome però dubito di riuscire a trovare alla Coop la renna e di riuscire a cucinarla così bene,  credo che tornerò un giorno al Wolkoff per mangiarla di nuovo con una maggior consapevolezza gastronomica.






Anni dopo, uno del più grandi docenti che ho avuto ai miei corsi per diventare Sommelier, mi avrebbe raccontato che la birra, se opportunamente scelta, se di qualità e se opportunamente abbinata, avrebbe dato grandi soddisfazioni. Non inferiori al vino, specie in alcune circostanze. Lui avrebbe fatto l'esempio della Fiorentina (la bistecca, non la squadra) con una Rauchbier di Bamberg (anche questa dal gusto affumicato). Io un giorno, se mai insegnerò, racconterò dello stufato di Renna con la Norwegian Wood in quel di Lappeenranta.


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